PSICOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA E SISTEMICO-RELAZIONALE
I NOSTRI SPECIALISTI:
Psicologia dell’età evolutiva
La Psicologia dell’età evolutiva è il settore della psicologia che studia il processo di sviluppo e di organizzazione delle persone nell’ambiente sociale sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico, prendendo in considerazione il periodo che va dalla nascita fino all’età della maturazione sessuale e la piena integrazione nell’ambiente sociale.
È in questo periodo infatti che la personalità va acquistando una maggiore autonomia e maturazione nella comprensione della partecipazione affettiva e di socializzazione.
Solitamente questo processo viene diviso in cinque fasi:
- prima infanzia (da zero a due anni)
- seconda infanzia (da due a sei anni)
- fanciullezza (da sei a dieci anni)
- preadolescenza (da dieci a tredici anni)
- adolescenza (dai tredici anni in poi)
Le divisioni sono convenzionali e ogni individuo può attraversare queste fasi ad età differenti.
Il passaggio da una fase all’altra implica spesso un periodo di crisi che è fondamentale per adattare la propria visione del mondo alla maggiore complessità della vita interiore.
Psicologia sistemico-relazionale
La Psicologia sistemico-relazionale spiega il comportamento dell’individuo focalizzando l’attenzione sull’ambiente in cui esso è vissuto, sul sistema, sulla rete di relazioni significative di cui egli è parte e in tal senso considera la famiglia come sistema transazionale soggetto a cambiamenti.
Secondo l’approccio sistemico gli eventi problematici di un singolo individuo influenzano l’intera famiglia come unità funzionale, con effetti che si estendono a tutti i membri e alle loro relazioni. Il sintomo non viene più considerato come l’espressione di problematiche individuali ma indica una disfunzione dell’intero sistema familiare; la diagnosi fa riferimento alla clinica ed al funzionamento del singolo e del suo gruppo di appartenenza all’interno dello specifico contesto.
L’intervento terapeutico si basa sull’osservazione delle modalità di relazione tra il paziente e la sua famiglia e mira a modificare i modelli disfunzionali presenti nel contesto entro il quale il disagio del paziente è emerso, stimolando le risorse familiari e rafforzando sia il funzionamento individuale che quello familiare.